Ve lo dicevo che non avrei seguito la successione numerale delle carte, e infatti mi vedete saltare senza ritegno dall'arcano 1, Il Bagatto, all'arcano 15, Il Diavolo.
Iniziamo subito con un disclaimer: in questa rubrica scaviamo a fondo i possibili significati che si celano dietro alle carte, riadattiamo gli archetipi ai contesti più disparati e non ci facciamo frenare dagli stereotipi e dai pregiudizi. Bene, iniziamo.
La figura del diavolo è tra le più temute quando si leggono le carte, banalmente perché proveniamo da un background culturale in cui il cristianesimo ha spazzato via qualsiasi sfumatura tracciando una linea netta tra bene e male e associando a ciascuno di questi due ambiti una figura di riferimento: Gesù, il Salvatore, paladino del bene, sacrificatosi per i
nostri peccati e Satana, il Diavolo tentatore, responsabile di ogni male. Conosciamo però la storia originale, quella di Lucifero, l'angelo più bello e luminoso precipitato nelle profondità dell'Inferno. Le due anime, quella del "portatore di luce" e quella del signore degli inferi, convivono in un'unica figura imperfetta e molto più affine alla natura umana che non a quella divina e irraggiungibile che, ammettiamo, riscuote molto meno successo. Inizia qui la prima similitudine tra l'arcano 15° e il nostro personaggio pop di oggi BoJack Horseman. Nell'arco di sei stagioni impariamo a conoscere un uomo (un cavallo?) complesso, mai del tutto cattivo né tantomeno buono. Un personaggio in cui riusciamo talvolta a immedesimarci e che altrettante volte disprezziamo, come capita di disprezzare noi stessз quando ci rendiamo conto di aver fatto qualcosa di spregevole.
Il Diavolo è l'eccesso. Il godimento puro e sfrenato. La materia, il corpo, il piacere. Tutte
cose alle quali siamo giustamente legati (così come il Diavolo del Rider Waite Smith che vi ho messo qui lega i suoi demonietti) ma che la società cattopatriarcale, giustappunto, demonizza. Le catene che cingono coloro che stanno ai piedi del diavolo sono sufficientemente larghe per poter permettere loro di disfarsene, ma è difficile non cadere negli stessi schemi che passano senza accorgercene dal piacere alla dipendenza e all'autodistruzione. Così come BoJack non riesce ad allontanarsi dai suoi comportamenti folli e spesso letteralmente letali nonostante i suoi sforzi, un Diavolo a rovescio può denotare la presenza di atteggiamenti distruttivi e ingabbianti che un tempo erano una sana valvola di sfogo ma che senza controllo sono diventati un'ossessione.
Sì, il Diavolo può essere foriero di cattive notizie, ma a me piace sempre pensare agli aspetti favorevoli delle carte, quelli che ci spingono a crescere e a migliorarci. Se no cosa le useremmo a fare?
Il mazzo "Chiedi alla Strega" di Vivida Books, curato da Francesca Matteoni e illustrato da Simone Pace, reinterpreta gli arcani maggiori attraverso figure di streghe famose o di figure femminili perseguitate dalle società. L'arcano 15 è Lilith, la donna dimenticata della tradizione ebraica (che in realtà ha origini ben più antiche) che Dio affiancò ad Adamo prima di Eva e che a costui si ribellò, rifiutando di sottomettersi al potere maschile e divino. Lilith è un'icona femminista che ammiro al punto d'aver chiamato così la mia gatta, una figura esclusa dal canone biblico perché associata alla stregoneria e al tradimento, un simbolo di ribellione, di rifiuto dell'autorità.
Dire di no. Rifiutarsi di sottomettersi.
Vivere la vita alle proprie condizioni, nel bene o nel male.
Ecco chi è, infine, il Diavolo.
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